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SOLIDARIETÀ CON il LIBANO e la SIRIA

Cara Comunità Educativa Marista, In questi giorni di incertezza e di dolore, i nostri fratelli e sorelle in Libano e in Siria stanno attraversando momenti difficili. L'escalation del conflitto e delle violenze ha generato paura, sofferenza e immensi problemi, soprattutto per le persone più fragili. Preghiamo per la pace e perché non ci siano più altre vittime innocenti in Medio Oriente e nel resto del mondo. Queste parole nascono dalla proposta e dalle parole che abbiamo ricevuto da Bahjat Azrie, delegato per la solidarietà tra Libano e Siria (che riportiamo alla fine di questo messaggio). Ci ha parlato della situazione critica del Paese e di come questa minaccia continui ad aumentare. Le sue parole non ci hanno lasciato indifferenti. Al contrario, ci hanno spronato ad agire, a non restare fermi di fronte alla sofferenza dei nostri fratelli e sorelle e a scrivere questo messaggio a tutte le nostre comunità educative. Dal cuore della nostra missione marista, che è sempre stata quella di essere vicini ai più vulnerabili, oggi vogliamo unire la nostra voce in solidarietà con loro. I Maristi in Libano e in Siria ci chiedono un sostegno e l’aiuto per mantenere viva la fiamma della speranza; Non lasciamo che l'oscurità del conflitto spenga i nostri valori di fraternità, giustizia e pace. Come comunità educativa marista, vogliamo agire di fronte alla sofferenza dei nostri fratelli. Per questo motivo, vi invitiamo a partecipare ai seguenti gesti di solidarietà, che ci uniscono come un'unica famiglia globale: Vi proponiamo di fare un gesto semplice ma significativo: accendete una candela e osservate un minuto di silenzio in tutte le opere mariste della nostra provincia (Spagna, Italia, Libano e Siria). Possa questo gesto simboleggiare la nostra preghiera e il nostro impegno per le vittime. La candela che accenderemo vuole essere un simbolo di luce in mezzo alle tenebre, di speranza in mezzo alla disperazione. Il minuto di silenzio è la nostra preghiera silenziosa, il nostro profondo desiderio di pace per tutti coloro che soffrono. Chiediamo ad ogni opera educativa e sociale che questo atto si svolga in uno spazio condiviso, dove possiamo fermarci un attimo in mezzo alla nostra routine quotidiana e ricordare così i nostri fratelli e sorelle. Possa questo gesto unirci tutti in un'unica famiglia globale, impegnata per il bene comune e per la costruzione di un mondo più giusto. Vi proponiamo anche di vivere una preghiera speciale il venerdì. La caricheremo online. In ciascuno dei nostri centri, dedicheremo uno spazio per riflettere sulla solidarietà che trascende le frontiere. Incoraggiamo ogni opera educativa e sociale a rendere visibile il proprio impegno attraverso i social network, utilizzando l'hashtag #LíbanoCuentaConmigo / #LíbanoContaSuDiMe.Condivideremo le immagini delle nostre preghiere, i minuti di silenzio e gli atti di solidarietà in modo che il mondo possa vedere che, come Maristi, siamo al fianco di coloro che ne hanno più bisogno. Vogliamo che queste azioni simboleggino la nostra unità e solidarietà con i nostri fratelli e sorelle libanesi e siriani e con tutte le persone che soffrono per la violenza in Medio Oriente e in altre parti del mondo. Ci uniamo nella preghiera, con il cuore aperto, sentendoci vicini e legati dall'affetto reciproco. Continuiamo a lavorare insieme, mossi dallo spirito di Marcellino e sotto la protezione della nostra Buona Madre. Ricevete un abbraccio da tutta l'Equipe Provinciale di Solidarietà (Bahjat, Gianluca, H. Juan Pablo, José Antonio, Nacho, Ana e Cristina) ==================================================================== Maristi del Libano: Sapendo cosa ci aspetta... Da una settimana a questa parte il Libano, un Paese che ha cercato di rimanere fuori dai conflitti che lo circondano e che vive da diversi anni una fortissima crisi economica e sociale, è avvolto nell'ombra oscura della guerra: con attentati che hanno tolto la vita e ferito molte persone innocenti, tra cui più di 50 bambini. La tristezza e la rabbia si mescolano, l'inquietudine e l'ansia affiorano dai cuori... Il ricordo di altri tempi tristi si profila all’orizzonte come un incubo e toglie il sonno (e anche la vita) a molti. Vite, progetti e decisioni quotidiane si trovano di colpo congelate dall'incertezza di ciò che può ancora accadere. I nostri Fratelli e la Comunità Educativa di Champville e Nostra Signora di Lourdes (Jbeil Amchit) hanno iniziato il corso scolastico, ma hanno dovuto fermarsi per alcuni giorni per paura della sicurezza degli studenti. Nell'Équipe di Animazione Libano-Siria (EALS) stiamo riflettendo su quale dovrebbe essere la nostra risposta solidale come Maristi di Champagnat a questi eventi. I nostri amici del Progetto Fratelli, più vicini alla linea di combattimento nel sud del Paese, continuano a cercare di rispondere ai bisogni dei bambini, dei giovani e delle donne, per queste famiglie la nostra realtà è una vera oasi di incontro e sostegno. Sarà una "nuova" guerra? Non sappiamo cosa ci aspetta. Ma sappiamo chi possiamo aspettare: sappiamo come fidarci. Sappiamo che speriamo nella Vita. Sappiamo metterci nelle mani di chi sa tutto e sa che la risposta ultima è quella dell'Amore: disponibile e persino sconfitto. Senza eroismo, ma anche senza arrenderci alla fatalità che vogliono imporci. Sappiamo che la pace e la solidarietà sono la nostra unica speranza. E’ quello che noi Maristi ben conosciamo: Essere e Aspettare. Cari Maristi di Champagnat, vi chiediamo di unirvi a noi in questa speranza accendendo una candela: una luce di pace per tutti i Paesi che soffrono a causa della violenta macchina bellica, specialmente per i bambini e i giovani. Con Champagnat, concludiamo ripetendo tra le lacrime: "Vous le savez, Mon Dieu!" _______________ Bahjat Azrie – Delegato di Solidarietà Libano-Siria / Provincia Marista Mediterranea, 23 settembre 2024 (pubblicato sul sito web dell’Istituto:

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SERVITO! MI GIOCO TUTTO

“Silenzio, sto per parlare.Qualunque cosa accada, ho intenzione di rischiare tuttomettendo a rischio la mia stessa vita”. (cfr. Gb 13, 13-14)  Agli educatori della Provincia Mediterranea Care amiche e amici , Siete pronti? Il tappetino Fournier è già sul tavolo, abbiamo preso un mazzo di carte nuove e siamo pronti per iniziare una nuova partita! Abbiamo messo a punto le nostre scuole e le opere sociali per poter vivere un'esperienza straordinaria, un'avventura irripetibile che rimarrà a lungo nella nostra memoria. Venite avanti! Prendete il vostro posto e mettete in gioco il meglio di voi stessi perché, insieme, punteremo tutto su un'educazione ancorata ai valori del Vangelo. L'anno scolastico 2024-2025 ci svela le sue prime carte. Abbiamo appena iniziato, ma possiamo già intuire un enorme ventaglio di possibilità che senza dubbio si moltiplicheranno se giocheremo insieme mentre condividiamo la stessa missione. La nostra vocazione di educatori maristi è un regalo, un dono. Siamo chiamati ad "aver cura del ministero che abbiamo ricevuto dal Signore" (Col 4,17). Ma, non c’è dubbio che ogni vocazione è anche frutto di una risposta personale, un impegno definitivo che acquista pienezza e trova il suo senso ultimo quando si mette in gioco la propria vita. Ma non è sufficiente proteggere e custodire gelosamente il dono ricevuto. La parabola dei talenti ci chiede di mettere in gioco tutte le nostre potenzialità per moltiplicarle, arricchendo in questo modo gli altri. Cari educatori, i talenti che abbiamo ricevuto sono preziosi. Con le carte che ci hanno consegnato, possiamo predisporre una partita straordinaria. È ora di giocare! Il Qoelet ammonisce: "L'agricoltore che aspetta il clima perfetto non semina mai; se guarda ogni nuvola, non mieterà mai" (Qo 11,4). Oggi è il giorno ideale per seminare. È il momento di mettere in gioco tutte le nostre energie, di scommettere sulla nostra missione marista e di offrire "un'educazione che aiuti i giovani ad integrare fede, cultura e vita. Di conseguenza, facciamo delle nostre scuole, opere e presenze, dei luoghi di crescita umana e di evangelizzazione in grado di promuovere un'educazione inclusiva e impegnata, compassionevole e trasformatrice". (Regola di Vita, 77) Vi invito ad iniziare questo anno scolastico con entusiasmo e rinnovata fiducia. E mi permetto di proporre tre mosse da maestro, tre carte vincenti con cui possiamo illuminare l'itinerario di vita che percorreremo insieme durante l'anno scolastico 2024-2025: Giochiamoci la carta della spiritualità marista. In fondo è un impegno per l'essenza, per l'identità, per ciò che dà senso alla nostra vita. Crescere dall'interno è sempre una mossa vincente e mette in carreggiata tutti i processi educativi. Crescere dall'interno è capire il gioco, perché solo così riusciremo a rendere efficaci i nostri sforzi e avvicinarci agli ideali che perseguiamo. Per questo motivo una delle due priorità provinciali di quest’anno è: "Prendersi cura e accompagnare le persone a crescere nell'identità e nella spiritualità marista".  2. Giochiamoci la carta dell'accompagnamento e della pedagogia della presenza. La presenza come elemento educativo è una carta che non dovrebbe mai mancare. In realtà, è più simile ad una metodologia, ad un modo di intendere l'ambiente ed il contesto educativo a partire dalla vicinanza, dalla fraternità e dall'accompagnamento che coinvolge la nostra stessa vita. Lo slogan che abbiamo scelto per quest’ anno scopre questa carta e ci svela con chiarezza e semplicità come dobbiamo svolgere il nostro lavoro formativo: "Conta su di me". Cioè, sarò lì, al tuo fianco, ad accompagnare tutto il tuo processo... Avrai sempre un aiuto quando ne avrai bisogno. Il nostro ultimo Capitolo provinciale ci offre anche alcuni orientamenti per approfondire questa priorità che ho commentato nella lettera precedente e che ci invita a prenderci cura e accompagnare le persone: Ci sentiamo parte di un progetto e ci accompagniamo nell'integrazione del nuovo che sta nascendo in Provincia. Siamo presenti tra i giovani, nella missione, camminando al loro fianco. Ci prendiamo cura e nutriamo la nostra storia a partire da un Dio Padre/Madre che dà senso alla nostra vita di fratelli. Ci formiamo e approfondiamo insieme la nostra identità e il nostro carisma di Maristi di Champagnat. 3. Giochiamoci la carta della solidarietà. In ogni partita c'è un momento chiave, un jolly che vale per tutto o semplicemente una carta che ti conferma che il gioco che hai portato avanti fino a quel momento è corretto e, se non lo è stato, sei obbligato a ricominciare tutto da capo. Nella vita cristiana questa carta è l’amore per il prossimo, la compassione e l’impegno verso tutti coloro che sono feriti, abbandonati e ai bordi delle strade. Questa è la cartina di tornasole: "ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi". (Mt 25,35-36) Questa è la seconda priorità che ci proponiamo per quest’anno: "Orientare la nostra missione a partire dalla solidarietà e dalla comunione". E, come nella priorità precedente, il nostro ultimo Capitolo provinciale ci ha dato alcuni suggerimenti per continuare a crescere: Valutiamo la nostra struttura e la nostra missione a partire da questo imperativo evangelico. Ampliamo le nostre proposte educative per rispondere ai bisogni dei bambini e dei ragazzi di oggi. Rafforziamo i legami di comunione tra le nostre opere, soprattutto quelle esistenti nella città stessa. Ci impegniamo nell’educare alla solidarietà, seme di un mondo più fraterno. Cari amici, grazie per tutto quello che fate e soprattutto per tutto quello che siete. Grazie per la vostra vocazione di educatori maristi e per aver condiviso questo dono con altri. Grazie per aver messo tutto il vostro cuore in questo “gioco” e per aver offerto la vostra vita per realizzarlo. In molti giochi da tavolo, i giocatori possono iniziare scartando alcune carte e sostituendole con nuove carte. E si fa così finché qualcuno non dice: Servito! Cioè, sono soddisfatto delle carte che ho e quindi possiamo iniziare la partita. Potrebbero non essere le carte migliori, ma sono quelle che ho a disposizione e solo con queste posso vincere. Poi andrò alla ricerca delle strategie necessarie per trovare la strada migliore e riempirla di significato. Bene, ora è il momento di iniziare la partita. È tempo di riconoscere e ringraziare per le carte ricevute: la straordinaria eredità che Marcellino Champagnat e i primi fratelli ci hanno consegnato. Il nostro carisma si è evoluto ed arricchito in più di 200 anni di storia. Ora è il momento di mettere in campo tutta la nostra creatività e passione per mandare avanti questa storia. Oggi è il giorno giusto. Buon anno e... Servito! Mi gioco tutto. Fr. Aureliano García ManzanalAlicante, 2 settembre

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CONTA SU DI ME

Slogan educativo marista. Anno scolastico 2024-2025 "Conta su di me" sempre e, in particolare, in questo corso 2024-2025 che ora iniziamo e che in questo slogan vede espresso tutto il nostro impegno educativo. Con lo slogan "Conta su di me" vogliamo tornare agli inizi della tradizione marista, e mettere bambine, bambini, adolescenti e giovani non solo al centro della nostra azione educativa, ma come motore propulsivo di tutta l’attività. È il nostro modo di contribuire affinché ogni persona diventi consapevole della propria identità, della libertà di guardare al futuro con speranza, della capacità di riconoscersi protagonista nella complessa trama dell'esistenza personale e collettiva, di essere agente trasformatore della propria realtà e di integrare la fede e la vita. E in tutto questo, vivere l’esperienza di sentirsi profondamente amati da Dio. Sviluppare questo "conta su di me" implica prendere coscienza che sono tutte queste persone (bambini, adolescenti e giovani) che ci chiedono di assumere la responsabilità del loro essere protagonisti della propria crescita e del proprio apprendimento, con tutto ciò che questo comporta. Naturalmente con l’esigenza di apprendimento e di formazione, ma anche con il desiderio di sentirsi a proprio agio, con tutto ciò che ne consegue. Il loro protagonismo non è quello dei social network, o di futuri influencer che cercano solo l'accettazione superficiale degli altri. Parliamo di un vero e proprio protagonismo alla ricerca di senso, che li aiuti nella crescita, che li faccia discernere come vivere nella società attuale attraverso una prospettiva di incontro con se stessi, con gli altri e con Dio. E, per contribuire a questo sviluppo, sono già predisposte, per questo nuovo corso, tutte le opere educative mariste della nostra provincia. Accanto a loro, anche la Fondazione Marcelino Champagnat, la Fondazione Siamo Mediterraneo e i Maristi Blu. Anche gli altri progetti maristi: Fratelli, La Valla 200... e, naturalmente, tutte le nostre comunità, con fratelli e laici disposti a continuare ad offrire accoglienza e accompagnamento. Lo slogan di quest'anno è la risposta che possiamo dare all'appello delle nostre costituzioni mariste: "Andiamo incontro ai giovani là dove sono. Siamo audaci nel penetrare in ambienti forse inesplorati, dove l'attesa di Cristo si manifesta nella povertà materiale e spirituale". Ci auguriamo che nel nuovo anno nessuno di noi smetta di ascoltare questa frase che, oggi più che mai, ci rivolge ciascuna delle persone con cui lavoriamo: Conta su di me. Se vuoi, seguici sui social: #MaristiContaSuDiMe Tutte le informazioni e i contenuti dello slogan li trovi su:

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Compostela, Iberica e Mediterranea camminano insieme

Fr. Superiore Generale autorizza il processo di confluenza delle tre provincie maristi Lettera degli Fratelli Provinciali ai fratelli e laici delle provincie maristi di Compostela, Iberica e Mediterranea: Carissimi Fratelli e Amici: Con gioia e fiducia nel futuro, ti inoltriamo in allegato la lettera del fr. Ernesto Sánchez, Superiore Generale, alle provincie de Compostela, Iberica y Mediterranea. Il Consiglio Generale approva la proposta inviata dai tre Consigli Provinciali ad iniziare, a partire da quest’anno, un processo di convergenza tra la Provincia di Compostela, Iberica e Mediterranea con la finalità di una riconfigurazione canonica che ci porterà ad essere un’unica Provincia dal 2028. C’è qualcosa di nuovo che sta prendendo piede nell’Istituto. Il XXII Capitolo generale ci ha invitato a diventare una famiglia carismatica globale, che promuove le varie espressioni della vita marista nella diversità e che agisce come un unico corpo. Concretamente, quando stabilisce alcuni principi e ci propone dei percorsi, ci impulsa dal punto di vista del governo delle Provincie a “continuare con i processi di regionalizzazione e a promuovere la collaborazione interregionale, con la finalità di costruire un corpo globale con strutture agili, semplici e partecipative”. Come ben sapete, in Europa negli ultimi anni ci siamo sforzati ad accogliere la diversità, costruire un’identità comune, approfondire il senso di appartenenza e sognare strutture partecipative. Ad oggi, siamo impegnati in un processo di riconfigurazione rispetto alla vita e missione marista in Europa, e non solo nelle nostre Provincie. Infatti, da una parte l’Hermitage ha cominciato da pochi mesi un percorso di riconfigurazione con la provincia dell’Europa Centro Ovest e si sono definiti come un’unità canonica (Provincia dell’Hermitage) e un Distretto (Europa Centro-Ovest). Dall’altra, Compostela, Iberica e Mediterranea hanno trovato molti punti comuni e di convergenza. Nel corso degli anni, la vicinanza geografica, socio-culturale, e la sinergia in tanti ambiti di lavoro comune, hanno favorito una convergenzanaturale in tanti aspetti della vita e missione marista: animazione dei fratelli, pastorale giovanile e vocazionale, formazione, itinerari vocazionali, laicato… sono alcune delle dimensioni in cui siamo sempre più simili e che evidenziano un percorso naturale di integrazione. Da molto tempo, soprattutto a partire dalla Conferenza Generale del 2022, i Consigli Provinciali e il Consiglio regionale dell’Europa stanno approfondendo tutte le sfaccettature della riconfigurazione della vita e missione marista in Europa. Con questa lettera vogliamo condividere alcune di queste riflessioni di fondo e quali passi cominceremo a dare: Interpretiamo questa decisione come un segno dello Spirito che ci impulsa adavanzare insieme, a mettere a frutto queste sinergie e ad essere audaci per crearequalcosa di nuovo e dare VITALITA’ E SOSTENIBILITA’ a questa parte d’Europa. Non abbiamo la pretensione di avere tutto chiaro e bene definito fin dai primi passi. Il cammino sarà tracciato insieme, progetteremo le varie tappe con un serio lavoro di gruppo, con incontri, Fratelli e Laici delle tre Provincie. Abbiamo già programmato un incontro dei tre consigli provinciali ad Alcalà de Henares nei giorni 28 e 29 di settembre 2024. Dopo questa riunione ci impegniamo a condividere con tutti voi una proposta concreta e precisa del percorso per raggiungere l’obiettivo di formare una sola Provincia dal 2028. Siamo al lavoro anche per una nuova formulazione della MRE (Marist Region of Europe), che logicamente, avrà una struttura diversa. Immediatamente ci metteremo in contatto con tutti i membri dei gruppi di lavoro in vigore per discernere insieme i passi successivi. Vi invitiamo a godervi di questa fase storica che ci tocca vivere. Ringraziamo Dio per la vocazione marista, che ci unisce e ci invita a tracciare creativamente percorsi di fraternità. Siamo consapevoli delle difficoltà insite nel processo di riconfigurazione, ma siamo disponibili a viverlo come una sfida e un’opportunità. Siamo entusiasti e abbiamo fiducia nel futuro che ci aspetta. Che bello sarebbe se tutti potessimo vivere questa fase con uno sguardo di fede e speranza imperniato nel buon Dio che accompagna la nostra storia: “Se il Signore non costruisce la casa…”. Vi chiediamo un piccolo sforzo perché ciò che sta nascendo abbia il giusto vigore ed entusiasmo. La Buona Madre ci accompagni nel nostro cammino. Fr. Máximo Blanco Morán Fr. Abel Muñoz Gutiérrez Fr. Aureliano García ManzanalProvinciale della Compostela Provincial della Iberica Provinciale della Mediterranea Lettera del Fr. Superiore Generale

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LA SOLIDITA’ DELLA ROCCIA

Io conosco le tue opere e la tua fatica e la tua costanza e che non puoi sopportare i malvagi…Ma ho questo contro di te: che hai lasciato il tuo primo amore.Ricordati dunque donde sei caduto, e ravvediti, e fa’ le opere di prima.(Apocalisse 2,3-5) Alle comunità della Provincia Mediterranea Grande giorno per tutti i Maristi di Champagnat! Felice festa di San Marcellino! Ogni 6 giugno la Chiesa ci invita a volgere i nostri occhi verso un santo che, pur vivendo in una congiuntura storica diversa dalla nostra, ha il percorso esistenziale idoneo ad illuminare la nostra attualità in modo sorprendente. Non c’è giorno migliore di questo per condividere con tutti voi la composizione delle Comunità della Provincia Mediterranea per il nuovo Anno Scolastico 2024-2025. Non c’è contesto migliore della festa del nostro Fondatore per ringraziarvi di cuore della vostra disponibilità e del vostro desiderio di continuare a crescere nella vocazione marista. Ringrazio Dio per ciascuno di voi. Per la vostra storia e per la vostra vita quotidiana. In ogni passo del cammino Dio continua a proporre e ispirare nuove alternative per continuare ad approfondire la sequela di Gesù. “Il tuo progetto vitale si sviluppa in un dialogo co-creatore del Dio amorevole con te. In ogni tappa del tuo cammino personale Dio propone e, secondo la tua risposta, offre alternative per andare avanti, cercando sempre la migliore opzione per costruire il Regno”(Dovunque tu vada RV, 4) Tornare al primo amore Conosciamo molto bene la storia di Marcellino. Non ha vissuto tempi più facili dei nostri. Il suo progetto vitale, come quello di ognuno di noi, non è stato un percorso confortevole e privo di tappe più o meno tortuose. Ha superato difficoltà accademiche, vocazionali, economiche e anche ecclesiali. Più di una volta si è sentito incompreso e sconfitto. Ma soprattutto sapeva di chi si fosse fidato. Ha tagliato la roccia che minacciava il suo progetto. Costruì una comunità di fratelli e insegnanti con un gruppo di adolescenti di campagna su cui pochi avrebbero scommesso. Ha offerto scuola e futuro a bambini e giovani poveri. Ha sentito come suoi i loro problemi e li ha aiutati a riattivare i loro sogni. Ma soprattutto sapeva di chi si fosse fidato. La sua forza non era in ciò che fece, ma nell’origine e nel motivo di tutto ciò che fece. La sua esperienza fondazionale fu quella dell’amore di Dio. Ha ricordato più e più volte questo amore. Lo ha sentito presente nella sua storia in un modo tanto misterioso quanto indiscutibile. In ogni curva della strada, in ogni curva tortuosa e in ogni roccia minacciosa, ha evocato con tutto il suo essere questo primo amore. Lì era il suo segreto. Lì c’è anche la sfida e la chiamata di noi che ci sentiamo continuatori della sua opera. “Ma ho questo contro di te - dice il libro dell’Apocalisse- che hai lasciato il tuo primo amore. Ricordati dunque  dove sei caduto, e ravvediti e fai le opere di prima”. La solidità della roccia Nel 2025 celebreremo due eventi importanti e significativi nella nostra storia istituzionale: il XXIII Capitolo Generale e il Bicentenario dell’inaugurazione della casa madre di “Notre-Dame dell’Hermitage”. Nel maggio 1825 i fratelli de La Valla si trasferirono a vivere nell'Ermitage. Dietro di loro lasciavano molti mesi di lavoro e sudori condivisi. Loro stessi, insieme a padre Champagnat e costruttori di Saint Chamond e altre località vicine, hanno innalzato quelle mura. Tagliarono la roccia per consolidare la costruzione e trasformarla in elementi di costruzione, estrassero e trasportarono la sabbia, la impastarono e aiutarono i muratori. Alloggiavano in una vecchia casa affittata, dotata a malapena dell’essenziale. Al riparo delle querce improvvisarono la cappella del bosco dove, al tocco di una campana appesa ai rami di un albero, si riunivano per cantare la Salve Regina e celebrare l’Eucarestia. “Notre-Dame dell’Hermitage” è per noi molto più di una casa. Le sue pietre e i suoi muri sono memoria di fraternità e di vita condivisa. Ogni “morsicata” alla roccia della valle è prova intagliata della determinazione e fede incrollabile di Marcellino e dei suoi primi fratelli. Ciò che essi costruirono sulle rive del Gier non fu solo una casa, ma una famiglia carismatica e globale fondata su una solida spiritualità che continua a solcare i secoli della storia. La sua eredità è l’ispirazione che può illuminare una visione del futuro per il nostro Istituto. Credo che sia questo il significato più profondo della celebrazione del bicentenario. È il momento di raccogliere il testimone e continuare a sognare. Le nostre Priorità Provinciali per l’anno 2024/2025, alla luce di questo anniversario, acquistano sfumature nuove e profonde: Cari fratelli, vi invito a ricordare sempre il primo amore, l’amore del buon Dio che dà senso alle nostre vite e illumina la nostra storia. Vi invito a tornare a “Notre-Dame dell’Hermitage” e alle nostre origini con un atteggiamento umile e riconoscente. Vi invito, fratelli, a ricordare la solidità della roccia dalla quale siamo stati intagliati. Un abbraccio fraterno Fr. Aureliano García ManzanalAlicante, 6 giugno

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