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Ai fratelli anziani della Provincia Mediterranea (Lettera Aperta V)

CONTINUERAI A DAR FRUTTO « I miei occhi hanno visto il tuo Salvatore;lo hai posto davanti a tutti i popolicome luce per illuminare le genti» (Lc. 2, 30-32) Ai fratelli anziani della Provincia Mediterranea Come ogni due febbraio, anche oggi celebriamo la giornata della vita consacrata. In questa occasione, il messaggio scelto evoca il movimento e un viaggio di speranza.  Inizia con un verbo al gerundio che indica un’azione già in corso come essenza di un processo che non finisce mai: “Camminando nella speranza”. È un invito implicito a confidare nel Dio che dà senso alla nostra vita e ad approfondire la chiamata che ci ha messo in cammino tanti anni fa. Vi invito a celebrare questo giorno con un senso di gratitudine e nel contesto dell'Anno delle Vocazioni Mariste. Naturalmente, quando penso ai due eventi appena citati, penso a tutti i fratelli. Ma oggi vorrei rivolgermi a voi, cari fratelli anziani, in un modo molto speciale. Vi spiego perché. Molto spesso penso alla mia vocazione come a un dono, a un’eredità che continua a essere trasmessa e tramandata di generazione in generazione. A questo proposito, trovo eloquente la parabola dei talenti: ciò che viene dato in dono acquista dinamismo e vitalità quando viene valorizzato e moltiplicato. È a questo che avete dedicato la vostra vita, fratelli. E continuate a farlo. Noi che, data la nostra età, veniamo dopo di voi, abbiamo ricevuto il testimone da voi: Come non sentirci grati se ci avete trasmesso l’essenza di una vocazione che sta segnando definitivamente la nostra vita? Sono consapevole dei vincoli e dei limiti che comporta l’invecchiamento. Con il passare degli anni, sentiamo il nostro corpo indebolirsi e la nostra vitalità mentale e la nostra memoria diminuire. Senza chiudere gli occhi di fronte all’evidenza, vorrei soffermarmi su un'altra realtà altrettanto innegabile: la vecchiaia è una benedizione, un segno visibile della bontà del Dio che è fonte di vita e di vita in abbondanza. È un’ulteriore tappa del nostro cammino vocazionale ed è anche il luogo in cui siamo chiamati a crescere spiritualmente e a continuare a portare frutto. Marcellino Champagnat, nella sua determinazione a seguire Gesù, stava delineando uno stile di vita che prese forma nella prima comunità marista di La Valla. Da quell’umile casa in rovina a oggi, il carisma marista si è moltiplicato ed evoluto. Ci avete consegnato questa eredità, arricchita dalle vostre vite e dalla vostra visione del mondo. Questa è la logica di Dio presente nella storia umana che, come nella parabola dei talenti, richiede sempre una dinamica di crescita. Camminare nella speranza La liturgia di oggi, festa della Presentazione del Signore, ci presenta Simeone come emblema di speranza. Con il passare degli anni, l’anziano vide aumentare il numero di cicatrici sul suo corpo e accumulare nella sua anima altre delusioni e disillusioni. Ma non perse mai la speranza di realizzare i suoi sogni fino a quella mattina in cui, prendendo il bambino in braccio, esclamò: “I miei occhi hanno visto il tuo Salvatore” (Lc 2,30). Quando il bambino e l’anziano sono nella stessa immagine, il futuro inizia a scorrere naturalmente e la speranza diventa una compagna regolare lungo il cammino. Così è per l’eredità della vocazione marista. Armonizzare il nostro passato con il nostro presente ci apre a un futuro nuovo e arricchente. E qui voi, fratelli anziani, avete molto da offrire. Come Simeone, se accogliamo tra le nostre braccia e nel nostro cuore il nuovo che nasce, scopriremo un altro modo di vedere le cose e potremo esclamare: “I miei occhi hanno visto il tuo Salvatore!”. Viviamo in una società che mitizza la gioventù e il tempo presente. Come Peter Pan, non vuole essere adulta e nasconde le rughe come se non fossero una genuina espressione della bellezza di una vita matura. È questo quello di cui tratta il libro “Convertire Peter Pan. Il destino della fede nella società dell’eterna giovinezza”, di Armando Matteo. Io ce l'ho in italiano e non so se è tradotto in altre lingue. L’ultimo paragrafo del libro recita: “È la nostra gioia l’antidoto e il vaccino contro l’individualismo radicale che affligge e crocifigge il mondo di oggi. È la nostra gioia di adulti e di credenti, felici di esserlo, la mossa giusta per convertire Peter Pan dalla sua illusione di un solitario godimento infinito. In verità, solo chi ama gode, solo chi sa rendere felice gode, solo chi dà gode”. Aperti alla novità Proprio due anni fa, la Pontificia Accademia per la Vita ha pubblicato un documento dal titolo davvero suggestivo: “Vecchiaia, il nostro futuro”.  È un’interessante riflessione sulla situazione degli anziani dopo la pandemia e sul loro prezioso contributo alla società. Dopo averlo letto, è facile capire che la vecchiaia e la novità non devono per forza essere in contrasto. Ognuno dei nostri Capitoli Generali, Capitoli Provinciali e Assemblee sono eco di nuove chiamate e ci ricordano che il carisma e la vocazione marista sono realtà dinamiche, in evoluzione e in continua crescita. Negli ultimi anni abbiamo sentito espressioni come: famiglia globale, fari di speranza, case di luce, internazionalità, comunità miste e intercongregazionali, rispondere con coraggio ai bisogni emergenti, comunità di animazione del carisma, costruttori di ponti, ecc. Essere aperti alle novità è anche un segno di maturità. La maturità di chi sa che non tutto è stato scoperto, che non tutto è stato detto, che la pienezza non si raggiunge solo con i nostri contributi, che la rivelazione del Dio della storia è ancora in corso. Essere aperti alla novità, cari fratelli anziani, è un contributo prezioso che potete dare alla Provincia Marista Mediterranea.  Vocazione di fratello Dal 20 maggio 2022 celebriamo l’Anno delle vocazioni mariste. Chiuderemo ufficialmente il 6 giugno 2023. In tutto l’Istituto, e anche nella nostra Provincia, abbiamo lanciato numerose iniziative volte a “curare e generare la vita marista”. Ognuno di noi, nella sua situazione personale, può contribuire ad avvicinarsi a questo obiettivo. Siamo tutti chiamati a partecipare a questo sforzo comune e a dare energia alla vocazione marista in senso lato. D’altra parte, nel nostro ultimo Capitolo Provinciale è emersa la priorità di rafforzare la pastorale vocazionale e in particolare la vocazione alla vita consacrata. Lo abbiamo espresso così: “Risvegliare nei giovani la vocazione del fratello”. E abbiamo parlato di impegnarci per una vita comunitaria accogliente, di provocare incontri profondi con le persone e soprattutto con i giovani, di preghiera, di fare proposte concrete e trasformanti in questo ambito. Stiamo dedicando persone, equipe e tempo a questa priorità. Ogni comunità e ogni fratello è chiamato a dare il meglio di sé. A questo punto, credo che siamo tutti consapevoli che la migliore pastorale vocazionale è l'esempio della nostra vita. Mi avete sentito dire che non credo ci sia niente di più stimolante per un giovane che incontrare un anziano felice e condividere con lui. I social media sono pieni di esempi che lo confermano. Sono numerosi i casi di video e storie di persone anziane che sono diventate virali su Internet perché trasmettono autenticità e diffondono la loro felicità, oppure perché svolgono compiti o progetti pieni di energia e vitalità. In un certo senso, un fratello anziano felice è la conferma di una vita piena, di una vocazione autentica e significativa. Non è forse proprio questo che i giovani cercano? La vostra vita, fratelli, è chiamata a generare nuova vita. Possiamo trovare il modo di condividere di più con i giovani, in modo naturale e semplice? Continuerete a dare frutti Il Salmo 92 ci invita a una speranza radicata nel Dio dei disegni profondi. È bene ringraziarlo, proclamare al mattino la sua lealtà e alla sera la sua fedeltà. Confidando nella sua promessa, il giusto fiorirà come una palma, come un cedro del Libano, e nella sua vecchiaia continuerà a dare frutti. Questo è il tempo della speranza e della fede. Sì, conosciamo le nostre debolezze e i nostri difetti. Siamo consapevoli della nostra età e del fatto che il numero dei Fratelli sta diminuendo, costringendoci a un processo di ristrutturazione che prevede, tra l’altro, la riduzione del numero delle nostre comunità. Forse è proprio per questo che ci sentiamo chiamati, più che mai, a dare frutti di vitalità, a essere creativi e a rispondere con coraggio ai bisogni emergenti delle nostre comunità. Al di là delle statistiche e delle proiezioni future, il nostro sguardo è rivolto al Signore. Perciò, “anche se il fico non fiorisce e la vite non dà frutto, anche se la raccolta delle olive viene meno e i campi non danno cibo, anche se non ci sono pecore nell’ovile e mucche nelle stalle, io mi rallegrerò nel Signore; mi rallegrerò nel Dio della mia salvezza” (Abacuc 3:17-18). Con la Buona Madre come compagna di viaggio, continueremo a crescere nella fedeltà alla nostra vocazione di fratelli e sorelle. Con il mio affetto e la mia gratitudine per ognuno di voi, vi mando un grande e fraterno abbraccio. Fr. Aureliano García Manzanal Alicante, 2 febbraio

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Anno accademico 2022-2023: Sorridi… col cuore

Inizia un nuovo anno e lo slogan educativo scelto dai Maristi d’Europa ci invita a continuare a camminare insieme, al fianco di tutte le persone che compongono le nostre opere, e a farlo sempre sorridendo col cuore, a Dio e a tutto il mondo che ci circonda Inizia l'anno scolastico 2022-2023 e, con il cuore pieno di emozione per le novità del periodo che stiamo per inaugurare, facciamo spazio ai sorrisi. Vi proponiamo che questi sorrisi diventino una costante per tutto l’anno, che possiamo tutti sfoggiare un grande sorriso sul nostro volto... e nel nostro cuore. Lo slogan educativo proposto dalla Regione Marista d'Europa (MRE) per il 2022-2023 è proprio “Sorridi col cuore”. Con questa frase siamo tutti invitati a camminare insieme con gioia, sorridendo dal profondo, col cuore. Con spirito di apertura e semplicità, accoglienza fraterna e autenticità. Lo slogan ci ricorda di sorridere, di integrare sempre più questo semplice ma prezioso gesto nella nostra vita quotidiana, quando guardiamo gli altri, il mondo, Dio; e di farlo sempre con allegria e dal profondo del nostro essere. Dall'ambito educativo, vogliamo guardare allo slogan con un approccio integrale alla crescita della persona: partendo dagli elementi apparentemente più esteriori (sorriso, clima positivo di condivisione, buon umore, ottimismo, relazioni sane, feste e celebrazioni...) fino ad arrivare agli aspetti più profondi (accoglienza, affetto sincero, metterci il cuore, metterci l'anima, con gesti che nascono da dentro, con autenticità, con trasparenza, così come siamo, lasciandoci arricchire dalla diversità intorno a noi...). Non esiste altro gesto così bello e potente come il sorriso, universale e comprensibile in qualsiasi lingua o cultura, che trasmette all’istante tanta gentilezza e positività. A livello sociale, il sorriso è un mezzo molto efficace: aiuta nella vita professionale, nelle relazioni con le altre persone, riflette un atteggiamento positivo e rafforza la nostra fiducia, negli altri e in noi stessi. L'atto di sorridere è naturale per l'essere umano, e in molti casi persino involontario. Ci serve per tutta la vita come strumento di difesa e sostegno per la sopravvivenza, come contatto universale con gli altri, come un riflesso automatico… e in molti altri modi che ci regalano svariati benefici, come ad esempio effetti analgesici e calmanti. Sorridere, anche in situazioni di stress o quando non ci si sente del tutto bene, produce un effetto biologico per cui siamo incoraggiati a vedere le cose da un punto di vista più positivo e produttivo verso noi stessi. Perciò, così come abitudini sane sono necessarie per una buona salute del cuore, il buon umore è essenziale per affrontare la vita. Il sorriso è un po’ come l’olio che si mette negli ingranaggi per facilitare il loro buon funzionamento: negli incontri con gli altri è il nostro biglietto da visita, che ci permette di presentarci in maniera positiva e aperta al prossimo, fa sentire subito a suo agio chi abbiamo di fronte, provoca un sentimento di vicinanza, e crea un'atmosfera favorevole al dialogo. Come vedremo nella motivazione che segue, quando diciamo “col cuore” non ci riferiamo all'organo fisico in sé, per quanto importante, ma parliamo di quello che è per tutti un simbolo universale di amore e dedicazione. “Col cuore", cioè con affetto e fiducia; con gesti d’amore e gentilezza; dedicando tempo e attenzione alle cose; lasciandoci guidare dalle emozioni; con passione; in modo sincero e autentico; ascoltando la nostra interiorità; con onestà; partendo sempre da ciò che siamo e dalle esperienze che viviamo.... Lo slogan è espresso in seconda persona singolare, “Sorridi col cuore”, un invito personale a ognuno di noi. E anche la prospettiva con cui è stato pensato il disegno del poster cerca di esprimere la stessa idea: è un banco visto dall’alto, dalla persona seduta o in piedi davanti ad esso. Quindi, per te che guardi il poster, diventa il "tuo" banco, diventi tu personalmente il protagonista che si metterà al lavoro su quel banco durante l’anno. Così ognuno di noi si può sentire chiamato a questo affettuoso invito a sorridere col cuore. IL POSTER L’immagine principale è disegnata in verticale e, con tutti i diversi elementi presenti, il poster vuole: ESSERE INCLUSIVO, ATTENTO ALLA DIVERSITA’: elementi con cui le persone di diverse generazioni e background sociale possano identificarsi; si mostrano ad esempio tre diverse tonalità di pelle e almeno tre fasce di età; con tante diverse matite colorate che richiamano la nostra diversità; evitando facili stereotipi, c’è anche una diversità di genere nella rappresentazione; e possiamo vederci anche difficoltà di apprendimento e attività accessibili a tutti.... ESSERE PIENAMENTE MARISTA, con riferimenti ad uno spirito di famiglia e accoglienza; ad uno spirito di lavoro e anche lavoro manuale in particolare; a Maria, nostra Buona Madre; vediamo poi una violetta come simbolo della semplicità; una mela che ricorda il celebre aneddoto della vita di San Marcellino; la croce marista di Champagnat in uno dei libri; elementi che richiamano sia l'educazione formale che quella non formale; e ancora, il logo marista in alto a sinistra (che diminuisce di dimensione a seconda dei destinatari) e la scritta marist sul righello non specificano le diverse province mariste, in spirito di Comunione tra tutta la Regione Marista d’Europa. RAPPRESENTARE L’ESSENZA DELLO SLOGAN: la gioia, il sorriso (spontaneo, trasparente) e il cuore, cercando di diversificare la rappresentazione di quest'ultimo in diversi punti del poster (dall'alto in basso: la M di Maristas, la mela, la t-shirt, l'icona del WiFi, il mandala e l'ombra sinistra della palla). ESSERE ‘VIVO’, dinamico, non solo un qualcosa da osservare o di motivazione generale; piuttosto un vero e proprio strumento di lavoro con cui si può sviscerare lo slogan in diversi modi durante l’anno, un oggetto che può cambiare: nelle dimensioni, nel separare o unire elementi, nell’attaccare sopra le tavole elementi nuovi o diversi...; pieno di oggetti che i ragazzi possano ritrovare intorno a sé o riprodurre (la gomma, per esempio, o il righello, o la stampa del mandala... o costruire le proprie tavole). Il sorriso e il cuore sono alla base del nostro slogan e, in ambito religioso, scavando nei nostri testi di riferimento, troviamo molte allusioni a questi due elementi così importanti. Anche nella Bibbia infatti, la maggior parte delle volte in cui viene usato il termine "cuore" non si riferisce all'organo biologico. Quando la Bibbia parla del cuore, si riferisce all'interiorità della persona (1 Pietro 3, 3-4). “Il cuore è ciò che una persona è veramente” (Proverbi 23, 7a). Infatti, è col cuore che pensiamo, meditiamo e riflettiamo; è nel cuore che le nostre emozioni prendono forma e si esprimono liberamente; ed è nel cuore che troviamo la motivazione profonda per le nostre attività. Perché Dio cambia il cuore (Ezechiele 36, 26), e oggi invita anche noi a questo cambiamento. Inoltre, sono state stabilite una serie di idee-chiave per ogni mese, che approfondiscono diversi aspetti del nostro “Sorridi col cuore”: “Settembre: con il nostro miglior sorriso” (inizio dell’anno–photocall; sorridere alle novità, ai compagni, agli educatori…iniziamo con il nostro miglior sorriso).“Ottobre: sorriso contagioso” (diversità: contagiare e lasciarsi contagiare da ciò che ognuno può offrire con la sua diversità; convivenza a scuola, ambiente del centro; Alzati, Dà la tua opinione e Partecipa).“Novembre: regaliamo sorrisi” (A chi porterai un po’ di gioia oggi? A chi regalerai il tuo sorriso? Lavorare sui diritti dell’infanzia in chiave positiva; inizio dell’Avvento con gioia).“Dicembre: Sorridi alla Vita” (Sorridere all’arrivo di Gesù tra di noi; accogliere Gesù, accogliere la Vita; Gesù ti sorride, ti contagia di gioia con la sua Buona Notizia; contemplare la Vita che Gesù porta nel cuore).“Gennaio: Sorridi col Cuore” (L’incontro con l’altro; essere autentici, incontrarci davvero a partire da ciò che siamo; sorridi con gli occhi, incontra lo sguardo dell’altro; incontrarci col cuore; il tuo sorriso di pace).“Febbraio: E tu, perché sorridi?” (Sorridere “da dentro”; guarda dentro di te, guarda il tuo sorriso, qual è la causa di questa tua gioia? Essere consapevoli di come esprimiamo le nostre emozioni).“Marzo: Un cuore nuovo” (Cosa devi cambiare? Seguire il Vangelo; condividere, preghiera, prendere consapevolezza del fatto che Dio abita in te; Cosa c’è nella tua vita di superfluo? Cosa ti distrae dalle cose veramente importanti? Cosa senti come un peso in più? Quali parti di te devi imparare ad allenare? Cosa vuoi fare della tua vita? Per cosa vuoi che batta il tuo cuore? A cosa ti senti chiamato? Quaresima).“Aprile: Rallegratevi” (Contemplare la Vita – la Resurrezione - di Gesù dal cuore. Settimana Santa. Vita. Emmaus. Tornare in Galilea. Speranza, Fiducia). “Maggio: Cosa custodisci nel tuo cuore?” (Nel cuore di Maria; nel mese di Maria; Marcellino e il cuore di Maria. La primavera, rinascere. Cerchiamo sorrisi).“Giugno: Guardate come sorridono” (Sorriso di gratitudine. Invio. La nostra testimonianza è sorridere con il cuore. Champagnat. Fine dell’anno scolastico. Aspettative per il futuro e per ciò che ci aspettiamo da noi stessi come persone e come Maristi di Champagnat. Il sorriso e il cuore: due elementi fondamentali nella nostra vita che, se combinati, possono sprigionare una forza impressionante. Guidati dai nostri sorrisi e dai nostri cuori, ci auguriamo quindi di vivere a pieno e condividere con le persone che ci circondano il nuovo anno accademico che sta iniziando; perché vedrete che, con il sorriso e il cuore dalla nostra parte, la vita si riempirà di cose belle e positive. Ad ogni persona che sorride col cuore e a tutti coloro che stanno imparando come fare, auguriamo, dal profondo del nostro cuore, un anno scolastico felice e pieno di

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Benvenuti alla Resistenza!

Il Fratello Provinciale, H. Aureliano García Manzanal, invia una lettera aperta ad educatori ed educatrici mariste in questo inizio di corso. Il suo messaggio, motivante ed emozionante, parla dell'eredità di uno stile educativo che nazione a La Valla e di tutto l'eredità ricevuta e che semina, giorno dopo giorno, in ogni aula e progetto sociale di Maristas Mediterráneo. "Essendo consapevoli di un regalo così speciale, il motto di questo corso si riempie di un senso più profondo: sorridi di cuore" Agli educatori della Provincia Mediterranea : Cari amici e amiche: Inizia un nuovo anno scolastico e, con esso, si apre una nuova pagina della storia di ciascuna delle nostre scuole e opere sociali. Una pagina bianca dove scriveremo il capitolo di un libro che altri hanno iniziato a scrivere 205 anni fa. Raccogliamo un'eredità centenaria che, a sua volta, è stata ancorata molti secoli fa, negli insegnamenti del Maestro di Nazareth. Marcellino Champagnat, un semplice prete di campagna, raccolse il testimone nel 1817. Acquistò una casa semidiroccata a La Valla-en-Gier, nel dipartimento della Loira, in Francia, e lì, con un piccolo gruppo di giovani dei villaggi circostanti, iniziò a progettare un sistema di scuole che fornisse istruzione a centinaia di bambini delle campagne, bambini che fino a quel momento non potevano nemmeno immaginare che le porte della conoscenza e le finestre della speranza di una vita più dignitosa si sarebbero aperte anche a loro. Ognuno di voi fa parte di questa storia. Siamo eredi di uno stile educativo che è nato in quella casa di La Valla; ad esso ci riferiamo ogni volta che parliamo di “educazione marista”.  Abbiamo ereditato scuole che sono diventate case di luce, una pedagogia basata sulla presenza e sull'ascolto, il riferimento a Maria come Buona Madre e modello, l'amore per il lavoro e il senso di responsabilità, la missione intesa come servizio e donazione, lo spirito di famiglia, l'attenzione prioritaria a chi ha più bisogno e l'impegno incrollabile a costruire un mondo nuovo. Questa è l'eredità che, giorno dopo giorno, seminate in ogni aula e opera sociale della Provincia Marista di Mediterranea. Ad essa dedicate tutta la vostra vita ed è il motivo per cui vi alzate ogni mattina per intraprendere con gioia tutta la vostra attività educativa. Consapevoli di un dono così speciale, il motto di questo anno scolastico è carico di un significato più profondo: "Sorridi con il cuore”. Cosa posso dirvi? Grazie! Grazie per la vostra vocazione di educatori e per essere parte di questa grande famiglia marista. Ogni azione educativa è finalizzata a cambiare la realtà e non a adattarsi ad essa accontentandosi di ciò che c'è. Non tutto ciò che il mondo di oggi offre è valido. Rassegnarsi a ciò che il nostro secolo ha da offrire non è un'opzione che dà vita e di certo non aiuta nessuno a crescere. L'educazione marista è chiamata a offrire, a partire dalla fraternità, un nuovo paradigma capace di disegnare una società alternativa che assomigli di più al Regno di cui ha parlato Gesù. Si tratta, in fondo, di un movimento di resistenza. E sappiamo che nel corso della storia ne sono sorti molti: la resistenza all'occupazione nazista durante la Seconda guerra mondiale, i movimenti di disobbedienza civile, i movimenti non violenti come quello guidato dal Mahatma Gandhi in India, e così via. Certamente, non tutti possono essere considerati un esempio da seguire. Nel tentativo di offrire una società migliore, libera dalla tirannia e dall'ingiustizia, alcuni di loro hanno usato mezzi violenti che hanno finito per generare guerre altrettanto ingiuste e sanguinose di quelle che essi stessi cercavano di combattere. Più di duemila anni fa Gesù di Nazareth iniziò il suo unico movimento di resistenza. Era indubbiamente un buon maestro e spiegava il suo messaggio con parole e metafore semplici, in modo che anche i più giovani potessero comprenderlo: il seminatore che sparge i suoi semi nella speranza di un buon raccolto, il lievito che lievita la pasta, gli uccelli che non seminano né raccolgono, ma sono nutriti dal Padre, i gigli del campo che non lavorano né filano ma si vestono di una bellezza incomparabile, il tesoro nascosto nel campo per il quale vale la pena di vendere tutto, l'uomo saggio che costruisce sulla roccia… E raccontava storie. Ha parlato di un piccolo seme di senape che, sepolto nella terra, è diventato un bellissimo arbusto, di un pastore che ha lasciato il suo gregge per andare alla ricerca della pecora smarrita e di un buon padre che ha preparato un banchetto spettacolare per accogliere il figlio che aveva sperperato la sua eredità. Tutto ciò che faceva e diceva era una vera e propria esplosione di creatività, l'azione instancabile di un maestro. Voleva che gli uomini e le donne del suo tempo potessero cogliere la presenza salvifica e amorevole del Dio buono che accompagna la nostra storia. Per Gesù, la vita va sempre oltre ciò che si vede. Per lui, solo l'amore ci rende liberi. Solo la misericordia salva. Duemila anni dopo, la sua persona e il suo messaggio continuano a illuminare la vita di milioni di uomini e donne. Le sue tracce non sono state cancellate, né è cessata l'eco delle sue parole. Siamo in molti a credere che gli insegnamenti del Maestro di Nazareth possano restituire l'anima a un mondo che sembra averla persa. Noi maristi ci sentiamo chiamati a continuare questo movimento di resistenza che Gesù ha iniziato, e per questo abbiamo in mano la più potente arma di costruzione mai inventata: l'educazione. Vi invito a vivere in profondità il nostro impegno per questa resistenza radicata nel Vangelo e vi propongo alcune chiavi che possono aiutarci a metterla in pratica nella nostra azione educativa. Tutti questi aspetti, senza dubbio, si riflettono nel nostro Piano Strategico e nelle Priorità Provinciali, ma forse esprimerli in modo diverso può ispirare e portare una nuova prospettiva: 1.     Compassione e servizio come principi educativi. In un mondo competitivo in cui l'obiettivo è arrivare primi o almeno salire sul podio, con il nostro modo di educare affermiamo che “colui che vuole essere il primo sia l'ultimo e servo di tutti” (Mc. 9, 35). Come si educa alla bontà, al servizio e al dono di sé? Questa è la chiave per costruire un nuovo mondo basato sull'amore. Ed è anche la domanda chiave perché è legata alla nostra identità. Questo è ciò che siamo. Questa è la nostra vocazione e l'eredità che abbiamo ricevuto. Essere un fratello o un laico marista significa essere per gli altri. Come possiamo approfittare di questo Anno Vocazionale Marista per continuare a crescere e approfondire la nostra Spiritualità? 2.    La cultura dell’incontro come forma di vita La situazione pandemica degli ultimi anni ha messo in discussione il nostro mondo relazionale e persino il nostro equilibrio personale. Non siamo rimasti indifferenti a questo fenomeno nelle nostre scuole e nel lavoro sociale. Sono aumentati in modo esponenziale gli studenti con problemi di salute mentale e persino con idee suicide, abbiamo avvertito in misura maggiore o minore la paura del faccia a faccia anche tra i nostri insegnanti, e abbiamo cancellato per un lungo periodo molte delle nostre attività di gruppo e didattiche. Come recuperare l'incontro in modo equilibrato e responsabile? Come curare le ferite della solitudine e della paura? La fraternità e l'incontro sono il nostro habitat naturale. Fin dalle nostre origini, lo stile educativo marista si è basato su una pedagogia della presenza, della prossimità e dell'empatia. In questo modo, contribuiamo con il nostro granello di sabbia alla costruzione di una società alternativa basata sulla chiave della fraternità universale: “Uno solo è il vostro Maestro e tutti voi siete fratelli”. (Mt. 23,8) 3.    La resistenza per evitare il dominio dell’egoismo e rendere possibile la speranza. Come in altre parti del mondo, anche nell'area geografica della nostra Provincia Marista stiamo vivendo tempi di incertezza socio-politica. Le elezioni in Italia sono imminenti e alcune previsioni che vengono fatte sono davvero preoccupanti. In Libano siamo ancora nel mezzo di una crisi globale (politica, sociale ed economica) che sembra non avere fine. In Siria, si dice che l'82% della popolazione viva al di sotto della soglia di povertà; si trova in una situazione di “senza guerra, però senza pace” come ci ricordano nell’ultima Lettera da Aleppo (N. º 44). In Spagna ci saranno le elezioni nelle autonomie e continueremo a combattere con la LOMLOE e i cambi che questo comporterà nel sistema educativo. Quale lettura profetica possiamo offrire di fronte a tutte queste realtà? Ho iniziato questa lettera con la citazione dai Romani 12, 2: "Non conformatevi a questo mondo...". La resistenza al dogmatismo del mondo di oggi ci apre alla speranza e può impedire il dominio dell'egoismo. La nostra vocazione di educatori ha sempre una punta di anticonformismo e un atteggiamento critico che si concretizza in un impegno sociale attivo. 4.    L'incessante ricerca della pecora smarrita. La parabola della pecora smarrita è narrata nel Vangelo di Matteo e nel Vangelo di Luca. Matteo offre un dettaglio che dovrebbe mettere in discussione i nostri approcci educativi e capovolgere più di un programma. Racconta come il pastore lasci il resto del gregge per andare alla ricerca della pecora smarrita e poi aggiunge: “… E se la trova, vi dico davvero che ha più gioia per lei che per le novantanove che non si sono perse.” (Mt. 18,13). Cosa possiamo fare di più per raggiungere gli ultimi? O meglio, cosa dobbiamo cambiare affinché gli ultimi siano i primi nella piramide delle nostre preoccupazioni? L'impero dell'urgenza mediatica divora le notizie a un ritmo vertiginoso. Spesso mette in scena la debolezza, la povertà e la guerra. Può contribuire a sensibilizzare milioni di persone, certo, ma di solito è di breve durata e ignora i bisogni più vicini alla casa e alla vita quotidiana. Le notizie sono finite, ma la Siria continua a soffrire, la povertà aumenta nelle nostre città e nei nostri paesi, i nostri vicini non riescono a sbarcare il lunario, la crisi fa sì che i nostri amici e familiari perdano il lavoro, ecc. Come possiamo contrastare questa melodia ingannevole? Nella tradizione cristiana ortodossa las “mirofore” sono le donne che portarono la mirra al sepolcro di Cristo la mattina di Pasqua. Sono le donne che hanno curato e assistito il corpo di Gesù. In esse sono rappresentate tutti gli uomini e le donne che dedicano la loro vita alla cura e all'assistenza dei corpi feriti della storia. Trovo che sia un'immagine eloquente e stimolante che esprime la profondità della nostra vocazione di educatori. Stiamo iniziando un nuovo anno scolastico. Una pagina bianca. Un universo di possibilità si dispiega davanti a noi, una missione per cui vale la pena rischiare tutto, un sogno ereditato per far germogliare di nuovo la speranza. Buon Anno e … Benvenuti alla

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‘Siamo Maristi’: si rinnova il Foglio Informativo della Provincia

Questa storica pubblicazione cambia, promossa dal Consiglio Provinciale e dal Team di Comunicazione e Marketing, con il duplice obiettivo di servire da strumento che colleghi la grande famiglia della nostra Provincia Mediterranea e che sia in linea con la visione e l'attività provinciali, contribuendo anche allo spiegamento e alla diffusione dell'attuale Piano Strategico Il Foglio Informativo di Maristi Mediterráneo si rinnova. D'ora in poi si chiama 'Siamo Maristi' e fa un altro passo avanti ma lo fa senza perdere di vista la sua origine. Si tratta di un'inversione di tendenza in questa storica pubblicazione, con la duplice intenzione, da un lato, di continuare ad interconnettere la Provincia e, dall'altro, di allinearsi maggiormente alla pianificazione e allo sviluppo dell'attuale Piano Strategico. E edita nelle tre lingue della Provincia: francese, italiano e spagnolo. Puoi consultare ogni numero qui: https://www.maristasmediterranea.com/hojas-informativas/ In occasione del Bicentenario dell’Istituto Marista nel 2017, uno dei messaggi principali è stato quello di “Un nuovo inizio”. Con questa espressione abbiamo voluto parlare del fatto che, dopo tanto tempo - 200 anni – c’era bisogno di rinnovarci; di aggiornarci, ma, senza dubbio, senza perdere di vista le nostre origini, l’essenza, il carisma marista e la base su cui sono stati costruiti questi due secoli di vita, fede e accompagnamento. E questo aggiornamento non può essere un tentativo di ricostruire il vecchio, ma piuttosto il contrario: affidarsi a questo ricco passato per guardare con sicurezza e speranza al futuro; deve essere un’evoluzione in cui il senso primitivo si rende presente per affrontare i nuovi tempi... dalla semplicità, umiltà e modestia che ci caratterizza. Tutto questo si riflette nel Foglio Informativo dei Maristi della Provincia Mediterranea, al quale facciamo onore e al quale vogliamo dare il degno riconoscimento, il valore e il risalto che esso (e il suo fondatore e direttore, Fr. José María Rius Talens) ha avuto, che merita e che sempre avrà. Il Foglio Informativo arriverà, durante questo anno accademico, a due decenni di vita. Finora, un totale di 19 anni in cui questa pubblicazione, concepita come risorsa per la comunicazione interna, ha adempiuto fedelmente al suo compito ed è riuscita, attraverso un lavoro silenzioso e un ruolo semplice, umile e modesto - allo stesso tempo meritorio, produttivo e benefico per la nostra Provincia - a diventare un punto di riferimento dell’attualità di tutte le nostre opere e della grande famiglia marista di Spagna, Italia, Libano-Siria e del Distretto dell’Africa occidentale.              La pubblicazione entra ora in una nuova fase per il 2021-2022; un periodo in cui, sotto il titolo 'Siamo Maristi', il Foglio Informativo mira a trasformarsi pur mantenendo la sua natura originale. Il progetto, guidato dal Consiglio Provinciale e dall’Equipe di Comunicazione e Marketing, mira a connettersi con il focus attuale della nostra Provincia. Continuerà a cogliere aspetti della vita delle opere e delle persone della Provincia Marista Mediterranea, cercando di diffondere la pianificazione e lo sviluppo dell’opera a tutti i livelli. A tal fine, si stabilisce un legame con il nostro attuale Piano Strategico e i suoi otto scenari, che si rifletteranno nelle pagine della pubblicazione attraverso iniziative, testimonianze, ecc.              La sfida di dare continuità, con il nostro particolare rimodellamento, allo storico Foglio Informativo diretto da Fr. Rius è immensa e produce una certa vertigine. Per questo motivo, inoltre, seguendo questa strategia di guardare al futuro appoggiandosi al passato, abbiamo pensato che sarebbe stato molto opportuno pubblicare un “numero zero” che servisse da “ponte” - un altro esempio di questa funzione, anche, di costruire ponti di maristi - tra i diversi periodi di questa pubblicazione e, allo stesso tempo, servisse come un sincero, affettuoso e sentito omaggio alla figura del nostro “fratello giornalista marista” e al frutto di tante ore di lavoro. Il nostro impegno è di mettere in questo 'Siamo Maristi' almeno lo stesso impegno, la stessa dedizione e lo stesso cuore che abbiamo messo tutto questo tempo nel Foglio Informativo... Speriamo che il risultato finale vi piaccia e che sia utile e attraente per la nostra Provincia. A questo proposito, chiediamo al nostro potenziale pubblico di comprendere l’inizio di questi primi passi e di collaborare nell’offrire qualsiasi tipo di informazione, suggerimento o contributo che sicuramente contribuirà all’elaborazione finale di una migliore pubblicazione per la nostra grande famiglia della Provincia Marista Mediterranea. Infine, vogliamo contare, in questo nuovo inizio, sulla protezione della nostra Buona Madre e sull’ispirazione della figura del nostro fondatore, Marcellino Champagnat, per continuare a servire la nostra missione attraverso le pagine che, mensilmente, vi presenteremo e offriremo con tutto il nostro entusiasmo. Team di Comunicazione e

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MARISTI MEDITERRANEA: Inizia il progetto SIAMO VANGELO

Inizia un processo di ascolto dei diversi gruppi che fanno parte della nostra Provincia per valutare la centralità dell'Evangelizzazione nelle nostre opere "Vogliamo ascoltarvi". Con questa breve frase si conclude una serie di lettere che si stanno inviando ai diversi gruppi che compongono le comunità educative delle nostre opere (studenti, famiglie, educatori, catechisti, ecc...) e con la quale vogliamo riassumere e spiegare il processo di ascolto che si sta realizzando attraverso il progetto SIAMO VANGELO. In questa lettera, la nostra Provincia chiede, a tutte le persone che fanno parte delle opere, di ritagliarsi un pò di tempo per rispondere ad alcuni questionari che si stanno presentando, di rispondere "con sincerità, con il desiderio di continuare a camminare annunciando la Buona Notizia, allo stile di Gesù e Marcellino". L'obiettivo è quello di approfondire e conoscere l’esperienza della nostra istituzione nell’ambito dell’evangelizzazione. Questa grande “consultazione” rientra nel progetto SIAMO VANGELO, un progetto attivato dai Maristi della Mediterranea, che, dopo questa fase iniziale di ascotlo, prevede la realizzazione di un piano di azioni che sorgeranno proprio da questo “dialogo” con i diretti protagonisti, proprio perche siamo tutti "intorno alla stessa tavola”. Così, da oggi e per le prossime settimane, sia in Spagna che in Italia e in Libano-Siria, realizzeremo questo lavoro di informazione, ascolto e partecipazione delle comunità educative mariste delle nostre scuole. "Vogliamo che tu partecipi ad un progetto meraviglioso. Abbiamo bisogno di conoscere la tua esperienza nella scuola, che tu condivida con noi il tuo percorso, che tu possa raccontare cosa significa essere un Marista di Champagnat". Questo progetto condiviso SIAMO VANGELO ha come obiettivo fondamentale quello di valutare la centralità dell'evangelizzazione nelle nostre opere, di esplorare nuove azioni e di creare nuovi progetti. È in linea con altre iniziative simili che si stanno proponendo all’interno del mondo della scuola cattolica. In particolare, lo sviluppo di questo progetto è inquadrato nel Piano Strategico Provinciale 2019-2024, permea i suoi otto scenari, anche se ha un legame speciale con lo scenario #SiamoInteriorità. Dunque, questo progetto ha portato alla creazione di uno strumento che ci permette di analizzare la realtà attuale delle opere educative in base a criteri che mirano a mettere l'evangelizzazione al centro dei nostri progetti educativi. E perché tutto questo merita il nostro tempo ed entusiasmo? Possiamo ricercare la giusta motivazione nelle parole di Fratel Juan Carlos Fuertes, Fratello Provinciale dei Maristi Mediterranea: " CAMBIARE IL MONDO SECONDO IL SOGNO DI DIO. È per questo che siamo qui tu ed io. Questa è la nostra missione come Maristi. Da quando Champagnat ha accolto i primi due giovani a La Valla il 2 gennaio 1817 fino ad oggi, ogni volta che mettiamo piede in un'opera educativa, sia essa scuola o progetto sociale, tutto quello che facciamo persegue questo unico fine. Così "traduciamo" quello che Marcellino diceva: Far conoscere e amare Gesù Cristo è il fine della vostra  vocazione. Una buona educazione è il mezzo più sicuro per generare buoni cittadini.". In questo senso, Fratel Juan Carlos continua dicendo: "Il nostro cammino per cambiare il mondo è la fraternità, via attraverso la quale aiutiamo tutti a crescere, ad essere PERSONA, a maturare, a sviluppare i propri talenti. Un progetto che finirà solo quando tutti gli esseri umani si guarderanno negli occhi e vedranno nell'altro un fratello. Il Vangelo di Gesù ci ricorda: Voi tutti siete fratelli (Mt 23,8). Lottare per realizzare questo sogno è per noi evangelizzare. Per questo educhiamo. Perciò, per noi, tutto educa, tutto evangelizza. Tutti educano, tutti evangelizzano. La strategia per concretizzare questa sfida è a 360º e coinvolge tutte le persone dell'istituzione. Lo strumento che presentiamo oggi ci permette di porci delle domande: in cosa siamo bravi? Che cosa ci aiuterebbe a migliorare il nostro lavoro educativo e di evangelizzatori? Che cosa possiamo condividere e imparare gli uni dagli altri? Come possiamo aiutarci a vicenda? E, a proposito di aiuto, c'è una Commissione di coordinamento, senza la quale non sarebbe stato possibile portare avanti tutto questo progetto e fare i passi necessari per raggiungere l'obiettivo finale. Siamo grati ai membri di questa commissione per la loro dedizione, impegno e coinvolgimento, così come saremo grati alle migliaia di persone che parteciperanno, condivideranno e si faranno sentire in tutta la nostra Provincia Marista

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